Vitamina B17

Vitamina B17 o Amigdalina?

La Vitamina B17 (acquista quiè in realtà una molecola, il cui nome reale è Amigdalina o laetrile: nota però con il nome di Vitamina B17, questa molecola, che è stata isolata nel 1830, è stata per alcuni anni considerata come elemento fondamentale nel trattamento del cancro. Ma le cose non durarono molto così: questa sostanza, infatti, non interviene in alcun processo del nostro corpo, e venne quindi immediatamente abbandonata dalla scienza e dalla medicina tradizionale in quanto non utile né curativa. Eppure, c’è chi ancora sostiene che la Vitamina B17 sia benefica per il nostro organismo: per quale motivo? Ci sono delle certezze in merito a questa sostanza?

Vitamina B17, l’altro nome dell’Amigdalina

Vitamina B17In questo articolo proveremo a sdoganare i luoghi comuni in merito alla Vitamina B17: come detto, non è una vera e propria vitamina perché, rispetto alle sostanze di questo tipo, essa non ha in effetti alcun ruolo importante nel trattamento di patologie o nella prevenzione. Non è, come la vitamina C, per esempio, un noto alleato contro influenza e raffreddore, né si comporta come altre vitamine: eppure, è ancora considerata da parte di molte persone come una vitamina in grado di funzionare perfettamente.

L’amigdalina fa parte dei glicosidi cianogenetici; è anzi, il più importante tra essi. Si trova nei semi delle Rosacee, ma anche nelle mandorle amare, ed in diversi altri tipi di frutti come nei noccioli di susino, pesco, ciliegio, albicocco, e melo in percentuali variabili. In quando glicoside cianogenetico, questa sostanza è in grado di liberare il cianuro nelle più svariate reazioni chimiche: venne isolata per la prima volta nel 1830, in particolar modo a partire dai semi di queste piante, ma oggi la troviamo soprattutto nelle mandorle amare.

La sua è un’azione enzimatica: ovvero, dalla sua scissione vengono prodotte altre sostanze che, però, sono considerate tossiche seppur a piccole dosi. Fu però nel 1892 che, in terra tedesca, questa sostanza venne sperimentata per verificare le sue possibilità anticancro, ma venne immediatamente considerata sia dannosa, sia inefficace.

Le teorie di Krebs sull’azione distruttiva dell’amigdalina sul tumore

Invece, verso l’inizio della seconda metà del Novecento, Ernst Krebs – figlio di un farmacista, che nel corso degli anni aveva cercato la chiave esatta per la cura del cancro utilizzando diverse sostanze, seppur senza alcun successo – produsse il Laetrile: si tratta di una sostanza simile all’Amigdalina, ma modificata, che fu ideata per il trattamento della fermentazione intestinale. Krebs, però, non riscosse il successo sperato: diplomato in arte (era stato più volte bocciato ed infine espulso da una scuola omeopatica), solo nel 1973 ebbe l’opportunità di sfoggiare un diploma in scienza datogli da una scuola cristiana.

Per portare avanti le sue idee, Krebs era partito dalla teoria della similarità delle cellule del cancro con quelle della placenta: queste ultime erano bloccate nella loro attitudine invadente, dalla presenza di un enzima generato dal pancreas, la chemiotripsina che, quando opera correttamente, riesce a bloccare l’azione distruttrice delle cellule del trofoblasto che, in caso contrario, arriverebbero ad invadere il resto del corpo. E secondo la teoria – che era stata ipotizzata nel 1892 da un embriologo scozzese dal nome John Beard – le cellule del trofoblasto, quando non fermate dalla chemotripisina (magari a causa di uno scorretto comportamento del pancreas che non ne produceva in quantità ideali), potevano circolare nel corpo, generando diverse possibilità di trasformarsi in cellule del cancro. Con l’idea che queste teorie fossero valide, nel 1950 Krebs aveva ipotizzato che, esattamente come la chemotripsina, anche l’amigdalina potesse determinare la distruzione delle cellule (in questo caso cancerose).

Fu proprio Ernst Krebs a portare avanti l’idea che l’amigdalina potesse uccidere le cellule del cancro grazie all’azione distruttiva dell’acido cianidrico, e ribattezzò questa sostanza con il nome di Vitamina B17. La sua idea andò poi molto oltre: infatti, egli riconobbe che l’assenza di questa vitamina potesse provocare una qualunque forma di tumore nell’organismo umano.

Nessuna azione anticancro: le teorie di Krebs smontate

Queste teorie, però, sebbene potessero lasciare ben sperare, non sono state confermate da alcun tipo di studio scientifico: infatti, la certezza medica e scientifica assoluta è quella secondo la quale l’amigdalina non è una vitamina (e non ha senso quindi chiamarla Vitamina B17), e non ha neanche una profonda azione anticancro, come invece era stato dichiarato.

Vitamina B17Eppure, c’è al giorno d’oggi chi crede ancora che la sostanza presente nelle mandorle amare – e come abbiamo visto non solo in esse – sia davvero in grado di sconfiggere il cancro: addirittura, in alcune località del mondo – in primis gli Stati Uniti d’America – si ritiene che queste mandorle possano essere la cura ideale anticancro, il trattamento per eccellenza, addirittura migliore delle medicine tradizionali. Poiché nessuna ricerca scientifica ha mai avuto la possibilità di confermare quanto ritenuto da Krebs e dai suoi fedeli sostenitori, bisogna sottolineare l’assoluta inutilità delle mandorle contenenti laetrile in qualità di trattamento anticancro.

Molte furono le inchieste legate a questo tipo di sostanza: in diversi casi analizzati, non solo si è potuto riscontrare che l’assunzione di amigdalina non rende in alcun modo possibile l’eliminazione della malattia o delle cellule tumorali, ma anche che questa sostanza potrebbe essere pericolosa, se assunta in dosi eccessive. Inoltre, è stato riscontrato nei casi analizzati che le persone sottoposte al trattamento di laetrile o vitamina B17 – e che già erano in condizioni di malattia particolarmente pesanti – hanno potuto riscontrare un significativo peggioramento della loro situazione. Diverse persone, infatti, sono state colpite da un avanzamento del tumore in metastasi, e sono morte subito dopo il trattamento con laetrile.

Al giorno d’oggi, però, molte persone colpite dalla malattia tentano l’impossibile per sconfiggere al più presto il tumore: e lo fanno, spesso anche affidandosi a trattamenti sbagliati, inadeguati e pericolosi che, se sostituiti al trattamento ordinario, possono portare ad un peggioramento della situazione di malattia e, addirittura, alla morte. È importante che venga fatta informazione su questa sostanza e che si elimini la speranza (inutilmente riposta in essa), che la Vitamina B17 abbia delle proprietà anticancro. Eppure, c’è chi sostiene che essa abbia davvero degli effetti benefici: insomma, qual è la verità? In assenza di evidenze scientifiche, per il momento esiste una sola verità, ed è quella secondo cui per curarsi dal cancro bisogna seguire la medicina tradizionale.