Indice dei contenuti
Vitamina B6 (piridossina), cos’è?
La vitamina B6, anche chiamata adermina, piridossina cloridrato o semplicemente piridossina, è un composto fu isolato da Lepkovsky poco prima della II guerra mondiale, nel 1930, e nello stesso anno, Kuhn e Harris riuscirono a sintetizzare (cioè preparare artificialmente) la sostanza. Il vero significato della vitamina B6, che è chiamata anche piridossina, non fu tuttavia capito fino al 1954. In quell’anno i poppanti che ricevevano un certo tipo di alimentato sintetico sterilizzato avevano delle manifestazioni molto somiglianti a quelle dell’epilessia.
Delle ricerche dimostrarono che la vitamina B6 veniva distrutta dal processo di sterilizzazione. Nell’uomo altre, ma meno serie, anormalità, si possono riscontrare nel caso di carenza di questa vitamina, come un eritema squamoso della pelle, in particolar modo al naso, alla bocca e agli occhi.
La vitamina B6 che comprende attualmente un gruppo di composti simili, adempie a molte funzioni nel metabolismo. Essa gioca un certo ruolo nel metabolismo delle proteine anche in quello dei carboidrati e dei grassi.
Recentemente il significato della vitamina B6 nella conversione essenziale dell’acido grasso, dell’acido linoleico in acido arachidoico, è stato studiato in modo particolare. La vitamina B6 può anche avere una certa importanza per la prevenzione della calcificazione delle arterie come indicato dagli esperimenti sulle scimmie.
La vitamina B6 ha un ruolo importante nell’attività di molti enzimi. È essenziale al metabolismo di proteine, carboidrati e grassi, all’utilizzazione energetica dei carboidrati immagazzinati nel fegato e nei muscoli e alla produzione di niacina (vitamina B3). La piridossina (vitamina B6) è inoltre necessaria alla sintesi dell’eme (la componente non proteica della molecola dell’emoglobina) e degli anticorpi, nonché all’integrità della cute e dei processi digestivi. È coinvolta nel funzionamento del sistema nervoso centrale e nella sintesi di numerosi ormoni e neurotrasmettitori.
Per quanto riguarda la dispensazione, la vitamina B6 e la piridossina cloridrato sono ottenibili senza ricetta in numerosi preparati multivitaminici e minerali. Altre specialità necessitano della ricetta medica.
In quali cibi trovare la vitamina B6?
Le principali fonti alimentari e naturali dove trovare la vitamina B6 sono fegato, pollo, pesce, cereali integrali, pane integrale, germi di grano, uova, banane, avocadi,patate e un certo numero di verdure.
Nella forma pura la vitamina B6 è ragionevolmente stabile al calore, ma essa è sensibile alla luce.
Con la bollitura, come ad esempio, durante la sterilizzazione del latte, il contenuto comunque diminuisce; la diminuzione di vitamina B6 può, a seconda del metodo, essere intorno al 50%.
In genere comunque, una dieta equilibrata garantisce quantità sufficienti di vitamina B6, la quale viene anche prodotta in quantità modeste dai batteri intestinali. Tuttavia, i bambini nutriti con il latte materno e gli individui anziani a volte hanno bisogno di maggiori quantità di questa vitamina.
Vi sono anche numerosi casi particolari in cui si fa ricorso alle integrazioni (acquista qui): per curare, in associazione con altre vitamine del gruppo B, malattie caratterizzate da scarso assorbimento intestinale; per prevenire o curare una carenza dovuta a etilismo o a certe terapie farmacologiche, come quelle a base di penicillamina e idralazina; per attenuare la depressione psichica in donne che prendono contraccettivi orali contenenti estrogeni e per calmare la nausea durante la gravidanza; infine, per attenuare lo stato depressivo premestruale, l’irritabilità e la sensibilità dolorosa al seno.
Fabbisogno giornaliero di vitamina B6
I LARN (Livelli di Assunzione Raccomandati di Nutrienti) prevedono le seguenti dosi giornaliere di piridossina (vitamina B6):
- 0,3 mg (dalla nascita ai 6 mesi);
- 0,4 mg (6 mesi – 1 anno);
- 0,4-0,5 mg (rispettivamente per femmine e maschi da 1 a 3 anni);
- 0,6 mg (4-6 anni);
- 0,8 mg (7-9 anni);
- 1,1 mg (10-12 anni);
- 1,4-1,5 mg (femmine e maschi da 13 a 15 anni);
- 1,4-1,6 mg (femmine e maschi da 16 a 17 anni);
- 1,1-1,4 mg (femmine e maschi da 18 a 59 anni);
- 1,1-1,3 mg (femmine e maschi di oltre 60 anni).
Durante la gravidanza e l’allattamento le dosi vanno aumentate rispettivamente di 0,2 e 0,4 mg
Sintomi di carenza da vitamina B6
Non è stata stabilita la necessità di vitamina B6 (acquista qui) per gli esseri umani adulti, anche se in generale viene suggerita una quantità di 1-4 mg al giorno. L’opinione diffusa che la normale dieta procuri una quantità di vitamina B6 è soggetta a giudizi critici, particolarmente per il metodo di preservazione usato.
Tuttavia, la carenza di piridossina (vitamina B6) può provocare debolezza, irritabilità, nervosismo, depressione, malattie cutanee, infiammazione della cavità orale e screpolatura delle labbra. Negli adulti, tale carenza può anche essere all’origine dell’anemia (la scarsità di globuli rossi). Nei neonati possono manifestarsi convulsioni.
Le dosi consigliate in caso di carenza di vitamina B6 variano a seconda del soggetto e della natura e gravità del disturbo. In generale, per curare la carenza sono sufficienti 5-25 mg di piridossina il giorno per tre settimane, seguito da 1,5-2,5 mg il giorno di un preparato multivitaminico. La carenza dovuta ad anomalie genetiche che impediscono l’utilizzo di piridossina viene curata con dosi giornaliere di 2-15 mg nei neonati e di 10-250 mg nei bambini e negli adulti. Dosi giornaliere di 50 mg, somministrate insieme ad altre vitamine del complesso B dal decimo giorno del ciclo mestruale al terzo giorno del ciclo successivo, possono essere efficaci per attenuare la sindrome premestruale.
Per quanto riguarda i sintomi e i rischi di un consumo eccessivo, dosi giornaliere di oltre 500 mg prese per un periodo prolungato possono danneggiare il sistema nervoso, causando senso di instabilità, stordimento e intorpidimento delle mani.