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L’importanza della vitamina B12 nella dieta di cani e gatti
La vitamina B12 garantisce notevoli benefici alla salute dei nostri adorati animali domestici, in particolare cani e gatti. L’organismo di questi mammiferi, al pari di quello umano, necessita di un quantitativo minimo di cobalamina per regolare importanti funzioni vitali, a partire da quelle gastrointestinali e digestive.
Interagisce inoltre con la produzione di globuli rossi e regola il corretto equilibrio del sistema nervoso. Un cane o un gatto con deficit di vitamina B12 appare spento, senza quella vitalità che lo contraddistingue e questo perché è scientificamente dimostrato che la sopracitata sostanza sia un energetico naturale per le cellule degli esseri viventi.
Sintomi di carenza di vitamina B12 in cani e gatti
I sintomi di un deficit di cobalamina nei cani e nei gatti sono estremamente simili fra loro. All’esordio si osserva una certa indolenza nell’eseguire le attività fisiche basilari e ludiche, come correre al parco per quanto riguarda i cani o il “pianificare” insidiose trappole ai piccioni in giardino nel caso degli amici felini. A segnare le giornate è un’immancabile pigrizia che sfocia in letargia cronica. I cani diventano più poltroni del solito mentre i gatti, che già per loro natura hanno un canale preferenziale per Morfeo, appaiono svogliati.
A questa condizione di costante spossatezza si accompagna la mancanza di appetito.
I sintomi più evidenti sopraggiungono successivamente e comprendono diarrea, vomito e difficoltà pratiche nella deambulazione. Nel caso in cui si tratti di carenza di vitamina B12, le analisi sanguigne evidenzieranno basso numero di globuli rossi nel sangue. A questo punto la diagnosi del veterinario appare scontata.
Le cause di una carenza da vitamina B12
Le cause di un deficit di cobalamina possono ascriversi sia alla concomitanza di qualche patologia intestinale, quanto ad una dieta povera di quegli alimenti che ne sono ricchi.
I cani e i gatti, così come gli esseri umani, ricavano la vitamina B12 necessaria all’organismo dal cibo di cui si nutrono. Generalmente, i normali mangimi in commercio la contengono – insieme alle altre vitamine vitali – in un quantitativo ritenuto idoneo da tutti i nutrizionisti; a meno ché l’animale non sia tenuto in una condizione di digiuno forzato, le ragioni della carenza in atto vanno quindi ricercate nel cattivo assorbimento da parte degli organi deputati.
Ciò si verifica in quasi tutti i gatti e nel 60% dei cani in presenza di un disordine conosciuto col nome di insufficienza pancreatica esocrina (IPE), una patologia che attaccando il pancreas ne altera le capacità digestive, non consentendo all’animale di assorbire correttamente il cibo ingerito. L’animale colpito da IPE apparirà denutrito ma più vorace del normale, poiché il bolo non viene riconvertito in nutrimento per le cellule.
Questa malattia è inoltre responsabile del deficit del fattore intrinseco, una sostanza secreta dalle cellule del pancreas che consente di assimilare la vitamina B12 .
Ad analoga prognosi il micio o il cane vanno incontro quando contraggono la malattia infiammatoria intestinale (IBD).
Le malattia renale cronica (comune fra gli animali più anziani) o il diabete sono altre due patologie che dovrebbero spingere i padroni a tenere sotto controllo i valori di vitamina B12 dei propri animali domestici. Fra gli effetti indesiderati più comuni in questi disturbi, segnaliamo la poliuria, cioè la tendenza ad urinare eccessivamente. Poiché La vitamina b12 è una vitamina idrosolubile – cioè una vitamina che tende a disperdersi con l’acqua o le urine – il vostro cane o il vostro gatto la rilasceranno urinando, esponendosi al rischio di una carenza.
Secondo gli esperti vi sono alcune razze canine geneticamente più predisposte al deficit. Si raccomanda di prestare un occhio di riguardo verso Border collie, Beagle e Schnauzer.
Terapie e rimedi contro la carenza da vitamina B12
Al pari degli esseri umani, anche ai cani e ai gatti spetta il loro bel supplemento di vitamina B12 (acquista qui) se per un motivo o per un altro dovessero rimanere “a corto”. Qualora il vostro animale domestico dovesse essere malato di EPI, integrare nel cibo la vitamina B12 in gocce o compresse non produrrebbe alcun beneficio, perché il pancreas non secerne il fattore intrinseco, indispensabile al suo assorbimento.
Dunque, occorrerà eseguire le punture di metilcobalamina. I veterinari quasi sempre suggeriscono di osservare un primo ciclo di sei settimane con un’iniezione ogni settimana e un secondo ciclo di sei settimane a cadenza alternata. La terapia si concluderà con una puntura una volta al mese.